La grande sfida della prevenzione

Riflessioni dal Convegno della Comunità Papa Giovanni XXIII ‘Kronos e Kairos’. Per una prevenzione delle dipendenze che sia allo stesso tempo sanitaria, educativa e politica.

di Francesca Cadei

aggiornato il 24/11/2025

Contenuti

Prevenzione delle dipendenze 3

La ripartenza delle attività di prevenzione nelle scuole

La ripresa delle attività educative e preventive nelle scuole, nei centri giovanili e nei territori segna quest’anno un momento particolarmente significativo per la Comunità Papa Giovanni XXIII, senza dubbio arricchito dagli stimoli offerti dal recente convegno sulle dipendenze “Kronos e Kairos” svoltosi a Rimini il 23 e il 24 ottobre. L’evento, molto partecipato, ha rappresentato per educatori, insegnanti, operatori, specialisti, genitori e giovani un’occasione preziosa per approfondire il tema delle dipendenze, riflettere sulle nuove sfide educative, sulle trasformazioni che attraversano i giovani e sulla necessità di una prevenzione capace di intrecciare salute, relazioni e cultura.

Gli spunti emersi nel convegno accompagnano la ripartenza degli educatori, che in tutta Italia hanno ripreso in questi mesi le attività di prevenzione in molteplici contesti (puoi trovare maggiori informazioni sui nostri percorsi qui). Nelle scuole, coi nostri progetti, incontriamo bambini e ragazzi sia nelle classi sia in percorsi più mirati, di piccolo gruppo o individualizzati. I temi affrontati sono quelli che parlano al cuore della crescita: l’educazione emozionale, le relazioni, il bullismo e cyberbullismo, la violenza di genere, la nonviolenza, l’affettività, la dispersione scolastica e tutte le forme di dipendenza.

Allo stesso tempo, “la prevenzione” esce dalle aule per raggiungere i ragazzi anche nei centri giovani, nei doposcuola, nelle attività di strada e nei parchi, costruendo con loro legami significativi nei contesti di vita quotidiana. Il lavoro educativo coinvolge anche insegnanti, genitori ed educatori, perché la prevenzione è un processo comunitario che può crescere solo condiviso e sostenuto da adulti consapevoli e presenti.

Fattori predittivi

Il convegno ha posto con forza la necessità di una prevenzione che sia allo stesso tempo sanitaria, educativa e politica. La lotta alle dipendenze, è stato ribadito, non può prescindere da una diagnosi precoce dei disturbi del neurosviluppo, tra cui l’ADHD, altamente correlato alla vulnerabilità verso le dipendenze – lo ha ribadito Fabio Lugoboni durante il convegno. Rendersi conto di ciò, anche per chi si occupa di prevenzione è importante perché può orientare alcuni tipi di scelte di intervento. Parimenti, il contrasto al fumo precoce rimane una delle priorità più urgenti, perché proprio quel gesto, spesso sottovalutato, rappresenta un fattore predittivo del possibile successivo uso di sostanze. A fronte di questi dati, la formazione universitaria italiana mostra ancora gravi lacune nel campo delle dipendenze, lasciando molti operatori privi di strumenti aggiornati per interpretare e affrontare la complessità del fenomeno. Da qui l’invito a una multidisciplinarietà reale, capace di tenere insieme psicologia, pedagogia, psichiatria e interventi sociali, senza mai sospendere, neppure in presenza di trattamenti farmacologici, l’azione educativa intensa e personalizzata.

Prevenzione delle dipendenze 1

Camminare accanto

Don Claudio Burgio nel raccontare la vita di condivisione coi ragazzi provenienti dal carcere minorile di Milano, ha stimolato la riflessione sulla distinzione tra la persona e il suo errore. Ha sottolineato come l’educazione debba promuovere l’agio e il benessere, aiutando ciascun ragazzo a riconoscere il proprio valore, non identificandosi con “il problema”. Una visione che richiama anche il pensiero di Don Oreste Benzi il quale ribadiva che ogni persona conserva una dignità inviolabile indipendentemente dagli sbagli commessi. L’educazione è intesa come accompagnamento, una paideia, una formazione umana e culturale integrale, che non comprime né sostituisce la libertà, ma cammina accanto alla persona.

Aprirsi a nuovi orizzonti

Un aspetto importante evidenziato nel convegno è stato il ruolo della “cultura” come strumento di prevenzione delle dipendenze. È emersa con forza la necessità di sviluppare nei giovani una cultura e una capacità critica, essenziali per orientarsi in un mondo che propone consumi veloci, scorciatoie emotive e risposte immediate. In questo senso, la prevenzione invita a passare dalla cultura del bisogno, che spinge al consumo, alla cultura del desiderio, che invece apre orizzonti. Concetti ben sviluppati nel dialogo tra padre Guidalberto Bormolini e il fisico Federico Faggin chiamati ad intervenire sul tema “La salvezza non è qualcosa, ma qualcuno”, un dialogo incentrato sul bisogno, per l’uomo, di alimentare la sua capacità di sognare e andare “oltre le stelle”. Un desiderio che non si esaurisce nell’ottenere qualcosa, ma che guida a costruire una direzione interiore, un progetto, un senso.

Questa prospettiva riguarda profondamente anche gli adulti e spinge alla necessità di lavorare sui genitori e con i genitori, affinché siano in grado di accompagnare i figli verso l’autonomia per contribuire alla crescita di cittadini responsabili. In questo quadro, gli educatori della prevenzione, all’interno dei diversi progetti, spesso offrono strumenti e occasioni di confronto che sostengono gli adulti nel loro ruolo educativo, rispondendo ad un bisogno di supporto che i genitori manifestano in maniera sempre più significativa.

Prevenzione delle dipendenze 2

Educazione all’affettività

Nel convegno è stata ribadita l’importanza di puntare sull’educazione all’affettività e sull’educazione alla frustrazione, due competenze che oggi diventano strumenti fondamentali per permettere ai giovani di esercitare un ruolo consapevole in un mondo in continuo cambiamento. In un’epoca segnata dalla velocità digitale e dalla gratificazione immediata imparare ad aspettare, a gestire il limite, a confrontarsi con le emozioni e con le relazioni profonde diventa una vera e propria forma di protezione.

Molto spazio è stato dedicato anche all’aspetto relazionale del lavoro educativo. La prevenzione delle dipendenze non si costruisce con ricette preconfezionate, ma attraverso legami reali che permettono ai ragazzi di riconoscere i propri punti di forza. Per questo, il convegno ha evidenziato l’importanza di lavorare nella relazione per aiutare i giovani a scoprire i loro talenti, rendendo possibile una maggiore consapevolezza di sé e la realizzazione personale. Solo quando un ragazzo si sente visto, accolto e accompagnato, può intravedere le possibilità che porta dentro di sé.

Nella stessa direzione si colloca la riflessione, particolarmente ricca di conseguenze educative, secondo cui la natura dell’uomo non è competitiva, ma cooperativa. Una visione che contrasta con molti messaggi veicolati dalla società contemporanea, spesso centrati sulla performance, sul successo individuale e sull’idea di dover “primeggiare”. Gli interventi di prevenzione, invece, valorizzano la cooperazione come forma autentica di realizzazione umana: è nelle relazioni e nella cura reciproca che i giovani possono imparare a stare nel mondo senza soccombere alle pressioni della competizione esasperata.

Generare possibilità

In questo clima di rinnovata consapevolezza, la ripartenza degli interventi nelle scuole e nei territori assume un significato ampio. Prevenire non significa soltanto “evitare il danno”, ma generare possibilità: aiutare i giovani a pensarsi oltre, dare spazio al desiderio, sostenere i genitori, insegnanti ed educatori, costruire relazioni autentiche, accompagnare ciascuno verso la scoperta delle proprie risorse. Ogni incontro diventa così un’occasione per risvegliare quello sguardo interiore che permette a bambini ed adolescenti di immaginare un futuro diverso e possibile. Una prevenzione che non ferma, ma apre; che non controlla, ma accompagna; che non giudica, ma fa crescere. Ogni relazione diventa un Kairos capace di sostenere bambini, adolescenti e comunità a scoprire che dentro ogni fragilità può nascere una forza trasformativa, capace di dare senso e desiderio di orizzonti nuovi.

Leggi anche